“Se avete davvero capito cos’è il lasciarsi andare, l’abbandono,
se tutto il vostro corpo è aperto, libero, disteso,
e particolarmente la bocca, la gola, le mani, gli occhi,
allora non dovete fare proprio niente.
Se non lasciar andare, lasciar nascere il bambino.
Basta non fare più opposizione, non spaventarsi,
né irritarsi della forza, della frenesia
che il bambino mette a voler nascere.
Infine, supremo sacrificio, abnegazione totale,
bisogna dire dentro di sé: si, lasciami.
La vita, la tua vita è là, davanti a te. Prendila!
F. Leboyer
Lo Yoga, che significa unione, si inserisce con assoluta naturalezza nel percorso della maternità. La donna
sperimenta l’unione simbiotica con la creatura che sta crescendo in lei; ciò favorisce la percezione
dell’unione con il Tutto. Questo atteggiamento si diffonde in ogni parte della vita della donna che appare
più consapevole alle esigenze del corpo: si prende cura di sé stessa, del suo corpo, dei suoi pensieri, ricerca
benessere emotivo ed armonia.
La donna in gravidanza è “spontaneamente” yoga: il suo pensiero è rivolto all’ interno e tutto ciò che avviene fuori perde importanza, rispetto al grande viaggio che sta compiendo.
Durante la gravidanza una buona respirazione diventa fondamentale perché una maggior ossigenazione
del sangue materno permette una maggior ossigenazione del bambino favorendo il suo migliore sviluppo.
Il lavoro sulla voce aumenta la potenza respiratoria e apporta un maggior afflusso di energia ai chakra. Il
canto e i vocalizzi eseguiti con regolarità aumentano quindi la capacità respiratoria e alleviano le tensioni.
Grazie alla modulazione del suono, si possono amplificare i benefici di alcune posture dello yoga e
viceversa, grazie alla pratica degli asana, si possono accrescere i benefici del canto. Gli asana donano
maggiore sensibilità al lavoro mirato sulla respirazione diaframmatica (lunga, lenta e profonda) associata al
proprio ritmo respiratorio. Dall’altro, l’emissione del suono attraverso i vocalizzi potenzia ed approfondisce
la consapevolezza del proprio corpo.
Lo yoga a e il canto in gravidanza permettono un miglioramento significativo della qualità del sonno e una
diminuzione dello stress e dell’ansia, procurando un senso di benessere generale che agisce sia sulla madre
che sul bambino. Lo yoga e il canto aiutano la produzione di endorfine che hanno una funzione
antidolorifica, rilassante e quindi antistress. Il rilassamento che deriva dallo yoga e dal canto abbassa le
tensioni, regolarizza il battito del cuore e la pressione del sangue. Lo stato di benessere sperimentato da
parte della madre e il conseguente stato di benessere (produzione di endorfine) avranno una ricaduta
positiva sul piccolo in ogni fase dello sviluppo.
L’accompagnamento alla gravidanza e alla nascita attraverso l’uso del proprio canto è un tipo di pratica
derivata dalla tradizione dell’India. Il canto carnatico nasce nell’ India meridionale intorno al 2000 a.C. e
viene importato in Europa dal ginecologo e ostetrico francese Frédérick Leboyer, il primo che ha
evidenziato un parto dolce per il nascituro.
Sin dall’ antichità le donne hanno sempre cantato durante il parto, la madre stessa oppure le donne che
assistono la partoriente intonavano un canto che accompagnava l’ intero evento. Si tratta di esercizi vocali
che sono dei mantra, i cosiddetti bija mantra: ovvero delle vocali, in particolare la A la O, la
U e la lettera M che formano le quattro lettere che danno vita all’ Om (il mantra principale della cultura
indiana che rappresenta il suono primordiale, il suono di base che dà vita al mondo).
La mente viene infatti catturata da questo suono ipnotico, che sembra non avere mai fine. Il suono della
tampura diventa così un sostegno per la donna e una guida per la sua voce.
Se sperimentato durante la gravidanza il canto carnatico può essere utilizzato con maggiore facilità durante
la preparazione al parto e al travaglio in sintonia anche con l’andamento delle contrazioni e che predispone
ad entrare meglio in uno stato di assoluta calma e pace interiore.
Se abbinato a una pratica yoga, il canto carnatico affina e completa il lavoro degli asana.
Ricordate sempre, Mamme, che le donne hanno in sé tutta la forza necessaria per poter partorire in
piena consapevolezza del proprio corpo, delle proprie capacità e del profondo legame che hanno instaurato
con il loro bambino già dal grembo.
Semplicemente attraverso la riscoperta della potenza del vostro sentire sarete
splendidamente in grado di affrontare la difficoltà del travaglio e del parto!
Articolo di Egle
Alcuni spunti per approfondire:
Benassi E. (2019), " Partorire Cantando, Bonomi Editore
Massara F. (2006), "Il grembo Armonico", Anemos
F. Leboyer, (1995), "Il respiro del canto", Red Edizioni
F. Leboyer, (2004), "Canto e respirazione energetica", Red Edizioni
G. Cella Al-Chamali e F. Zanchi, (1991), "Yoga e maternità", Magnanelli Editore