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Un pò di me

 

Holi festival – Jaipur – India 2018

Non sapevo cosa fosse lo yoga fino a quel settembre 2015.

Quell’anno mi ero data due opzioni di svago extra lavorativo: iscrivermi a una scuola di ballo country o praticare yoga (due cose simili, insomma!).
Decido per yoga considerando che “ lo sforzo fisico sarebbe stato minimo” e il centro vicino a casa.

La prima lezione, seduta in quel modo strano, sentivo già le gambe che si informicolavano e alla frase “cominciamo a respirare” i miei tentativi di far entrare aria dal naso senza agitarmi fallivano in continuazione. Compresi ben presto che non respiravo più da anni e che la mia schiena, il mio corpo in generale era ormai un cartoccio.

Dopo qualche lezione una risposta arrivò e compresi ben presto cosa mi stava togliendo l’aria. Incastrata in una vita sentimentale che non mi apparteneva i pensieri e i pianti abituali avevano creato su di me una corazza spessa e impenetrabile di rabbia e dolore verso una “me” che non riconoscevo.

Le lezioni di yoga che frequentavo aumentavano man mano, la consapevolezza di ciò che stava accadendo anche e più praticavo, più sentivo di averne bisogno. Una sera l’ insegnate disse: “se siete qui è perché state cercando qualcosa”. Dopo il rilassamento finale, stordita e confusa, rientrai a casa.

La verità è come una bolla d’aria nell’ acqua. Sappiamo che c’è ma proviamo in tutti i modi a tenerla sotto. Forse perchè scomoda o per sopravvivenza, per non ferire persone care o per non ferire il nostro Ego “ce la raccontiamo” e raccontiamo agli altri che “va tutto bene”.

La mia bolla ormai era enorme e continuava a cambiare forma e dimensione. Mi stava soffocando l’anima ed io, con le ultime forze rimanenti, continuavo quella che già facevo da anni: tenerla più sotto possibile. 

Una mattina, appena alzata, il corpo che non riceveva più nutrimento da giorni e la mente in totale subbuglio si allearono e la bolla salì a galla e scoppiò trasformandosi in un’ esperienza di vita. 
In una valle di lacrime riempii uno zainetto con dei vestiti e mangiando un biscotto, tornai a casa dei miei genitori. La caduta del domino ormai era iniziata.

 

Avevo scelto di essere Felice

 

Mi chiamo Aurora e il mio rapporto con lo Yoga inizia da qui,

insieme alla mia seconda vita.